venerdì 21 gennaio 2011

Pioggia di universitari dalla Romania

Notizie - Abruzzo



Facoltà di medicinaAspiranti medici e
odontoiatri italiani iniziano gli studi nelle facoltà dell'Est
Grazie al Tar e a direttive europee possono proseguirli all'Aquila



Pioggia di universitari dalla Romania



Eludono i test per il numero chiuso iscrivendosi
all'estero e poi trasferendosi









Ci sarà un'invasione di studenti
italiani immatricolati in Romania nelle facoltà aquilane di medicina
e odontoiatria? Si direbbe di sì visto che ormai, dopo i circa
quindici ricorsi accolti dal Tar Abruzzo qualche settimana fa,
continua ad arrivare una valanga di sentenze brevi attraverso le
quali gli aspiranti medici che hanno iniziato il cammino
universitario in Romania ora possono completarlo all'Aquila, in
ossequio a una serie di norme europee sulla libera circolazione degli
studenti. Nei giorni scorsi, infatti, il Tar ha accolto i ricorsi di
altri dodici aspiranti camici bianchi che contestavano il rifiuto
serbato dall'Università a trasfersi all'Aquila. Gli studenti
provengono tutti dalla Vasile Goldis di Arad, dove si sono
immatricolati lo scorso anno. In Italia vige il sistema del numero
chiuso e accedere alla facoltà di medicina o odontoiatria significa
aver superato il test d'ammissione, in verità abbastanza
impegnativo. Immatricolarsi in una università romena dà quindi la
possibilità, a chi magari è stato escluso in Italia, di iniziare il
percorso di studi salvo poi trasferirsi e conseguire in patria la
laurea. Un modo per eludere il numero chiuso negli atenei nazionali o
una brillante iniziativa (per chi può permetterselo, naturalmente),
sfruttando la normativa Ue? Se la normativa Ue consente tutto questo
che senso ha continuare in Italia con i test d'ammissione se poi,
l'anno successivo, la popolazione studentesca si arricchisce in virtù
di una sentenza che non può non tenere conto delle leggi e dei
regolamenti comunitari? I ricorsi presentati, e tutti accolti (tranne
uno inoltrato in ritardo), contestavano il diniego di nulla osta al
proseguimento degli studi presso l'Università dell'Aquila in base
all'elenco dei posti disponibili per l'iscrizione ad anni successivi
al primo. Normalmente questo è consentito a chi proviene da altri
atenei italiani, sempre in base ad un bando per i posti disponibili.
Ma il Tar ha eccepito che il bando in questione «non fissa alcuna
preclusione nei confronti di studenti provenienti da Università
estere». Il Tar ha anche sancito che «una diversa interpretazione
sarebbe contraria all'apicale principio di libertà di circolazione e
soggiorno nel territorio degli Stati comunitari, suscettibile di
applicazione non irrilevante nel settore dell'istruzione, neppure
essendo stata in alcun modo opposta (e, per vero, neppure
prospettata) la non equipollenza delle competenze e degli standards
formativi richiesti per l'accesso all'istruzione universitaria
nazionale». A.Bag.



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