lunedì 31 gennaio 2011

ANESTESIA IN GRAVIDANZA E DURANTE L'ALLATTAMENTO

Precauzioni da osservare nel caso sia necessario l'utilizzo di anestetico in donne in gravidanza ed in fase di allattamento
ANESTESIA IN GRAVIDANZA:
E' preferibile evitare l'anestesia durante la gravidanza,soprattutto nei primi tre mesi,qualora fosse indispensabile è preferibile usare anestetici senza vaso-costrittore ed infonderla per via intraligamentosa a forte pressione per ridurne al massimo la dose.
ANESTESIA DURANTE L'ALLATTAMENTO:
Non bisogna trascurare la gestione del neonato,perchè durante l'allattamento cio' che assimila la madre quindi anche i farmaci anestetici ed altro vengono veicolati nel piccolo attraverso il latte materno.
Le precauzioni sono le stesse usate per una donna in gravidanza, in più, per ridurre ulteriormente la quantità di farmaco assimilata dal piccolo si consiglia alla madre di aspirare dal seno la quantità di due poppate, che corrispondono a sei ore di autonomia per il piccolo (in genere si fa una poppata ogni tre ore), e di conservarla in frigo.
Quindi di aspirare dal seno le due poppate successive all'anestesia e sostituirle con quelle precedentemente prelevate.
E' buona regola ovviamente che la procedura della seconda poppata prelevata per essere conservata in frigo venga fatta poco prima che la paziente si rechi dal dentista.

mercoledì 26 gennaio 2011

Ortodonzia: serve ai bambini o anche agli adulti?

L'ortodonzia si definisce come la branca dell'odontoiatria che si occupa della prevenzione e della terapia della "malocclusione" ( il rapporto anomalo di chiusura tra l'arcata superiore e quella inferiore).
Nella statistica, nella maggior parte dei casi, l'ortodontista esegue interventi e trattamenti ortodontici sui bambini e adolescenti mentre i denti stanno ancora in fase di sviluppo e sono relativamente mobili. Ma molti non sanno che anche gli adulti possono beneficiare delle terapie ortodontiche.
Una volta diagnosticato il tipo preciso di malocclusione si può richiedere la messa a punto di modelli di denti dette impronte dentali, per poter vedere chiaramente come vemgono a contatto tra loro quando si serrano.
E bene anche fare una tac con dentalscan utile a vedere anche il rapporto tra la posizione dei denti e le ossa facciali in particolare le mascelle.
I denti malposizionati vengono spostati mediante una compressione delicata e costante esercitata da appositi dispositivi ortodontici.

venerdì 21 gennaio 2011

Pioggia di universitari dalla Romania

Notizie - Abruzzo



Facoltà di medicinaAspiranti medici e
odontoiatri italiani iniziano gli studi nelle facoltà dell'Est
Grazie al Tar e a direttive europee possono proseguirli all'Aquila



Pioggia di universitari dalla Romania



Eludono i test per il numero chiuso iscrivendosi
all'estero e poi trasferendosi









Ci sarà un'invasione di studenti
italiani immatricolati in Romania nelle facoltà aquilane di medicina
e odontoiatria? Si direbbe di sì visto che ormai, dopo i circa
quindici ricorsi accolti dal Tar Abruzzo qualche settimana fa,
continua ad arrivare una valanga di sentenze brevi attraverso le
quali gli aspiranti medici che hanno iniziato il cammino
universitario in Romania ora possono completarlo all'Aquila, in
ossequio a una serie di norme europee sulla libera circolazione degli
studenti. Nei giorni scorsi, infatti, il Tar ha accolto i ricorsi di
altri dodici aspiranti camici bianchi che contestavano il rifiuto
serbato dall'Università a trasfersi all'Aquila. Gli studenti
provengono tutti dalla Vasile Goldis di Arad, dove si sono
immatricolati lo scorso anno. In Italia vige il sistema del numero
chiuso e accedere alla facoltà di medicina o odontoiatria significa
aver superato il test d'ammissione, in verità abbastanza
impegnativo. Immatricolarsi in una università romena dà quindi la
possibilità, a chi magari è stato escluso in Italia, di iniziare il
percorso di studi salvo poi trasferirsi e conseguire in patria la
laurea. Un modo per eludere il numero chiuso negli atenei nazionali o
una brillante iniziativa (per chi può permetterselo, naturalmente),
sfruttando la normativa Ue? Se la normativa Ue consente tutto questo
che senso ha continuare in Italia con i test d'ammissione se poi,
l'anno successivo, la popolazione studentesca si arricchisce in virtù
di una sentenza che non può non tenere conto delle leggi e dei
regolamenti comunitari? I ricorsi presentati, e tutti accolti (tranne
uno inoltrato in ritardo), contestavano il diniego di nulla osta al
proseguimento degli studi presso l'Università dell'Aquila in base
all'elenco dei posti disponibili per l'iscrizione ad anni successivi
al primo. Normalmente questo è consentito a chi proviene da altri
atenei italiani, sempre in base ad un bando per i posti disponibili.
Ma il Tar ha eccepito che il bando in questione «non fissa alcuna
preclusione nei confronti di studenti provenienti da Università
estere». Il Tar ha anche sancito che «una diversa interpretazione
sarebbe contraria all'apicale principio di libertà di circolazione e
soggiorno nel territorio degli Stati comunitari, suscettibile di
applicazione non irrilevante nel settore dell'istruzione, neppure
essendo stata in alcun modo opposta (e, per vero, neppure
prospettata) la non equipollenza delle competenze e degli standards
formativi richiesti per l'accesso all'istruzione universitaria
nazionale». A.Bag.



lunedì 17 gennaio 2011

OSTEODISTRAZIONE INTRAOSSEA

A seguito della pubblicazione di Martin Chin, sulla distrazione dell'osso
alveolare si è introdotta una tecnica alternativa alla GBR o all'innesto osseo
per gli aumenti verticali di cresta.

Motivati dalla possibilità di trattare volumi ossei minori diverse aziende hanno sviluppato distrattori
intraossei che non necessitano di fissaggio alle corticali esterne, ma si autostabilizzano in sede crestale come un impianto dentale. Piccoli segmenti ossei vengono distratti verticalmente in un periodo di tempo relativamente breve e l'inserimento dell'impianto può avvenire nella medesima sede preparata per il distrattore.
Segue un elenco di osteodistrattori intraorali presenti sul mercato da oramai un decennio che hai molti possono sembrare ultime novità, ma che invece, visti gli sviluppi clinci, la limitata documentazione, la
complessità operativa possiamo considerarla una tecnica da archiviare.
D'altronde la GBR o l'innesto a blocco risultano tecniche prevedibili soprattutto in caso di atrofie ossee minori!  Questo consente agli odontoiatri di poter ovviare a delle carenze ossee che soprattutto nei settori mandibolari posteriori precludevano la possibilita' di effettuare l'implantologia.
Sono tecniche ancora da affinarsi ma lasciano ben sperare per la pratica chirurgica odontoiatrica

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venerdì 14 gennaio 2011

Sinusite

La sinusite è un processo infiammatorio, acuto o cronico, delle mucose dei seni paranasali, spesso accompagnata da un processo infettivo primario o secondario.
 In caso di sinusite, la mucosa infiammata aumenta il proprio volume, determinando un restringimento degli osti di comunicazione tra seni paranasali e cavità nasali. Questo dà origine ad un ristagno del muco all'interno dei seni, che diviene un sito ideale per la crescita di batteri giunti dalle cavità nasali o dalla cavità orofaringea. Si determina così una sovrapposizione tra infiammazione (che può essere di varia origine, ad esempio allergica) ed infezione.
 Questa patologia può colpire soltanto persone in cui i seni paranasali siano ben sviluppati; per questo motivo i bambini in età pediatrica, nei quali i seni non si sono ancora formati, non contraggono la malattia.
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mercoledì 12 gennaio 2011

BEYOND: SISTEMA PER SBIANCAMENTO DENTALE

Lo sbiancamento dei denti direttamente nello studio del dentista va sempre più
affermandosi. Le moderne lampade come Beyond, sviluppata da un gruppo
d'ingegneri di Silicon Valley, accelerano le proprietà sbiancanti dei perossidi
agendo in tempi rapidi. Il paziente, con solo mezz'ora di applicazione,
comodamente disteso sulla poltrona dello studio, ottiene la decolorazione dello
smalto che passa da opaco e ingiallito a bianco e luminoso. Chi non ha il tempo
d'impegnarsi in tecniche di sbiancamento domiciliare, trova nel cosiddetto
"Power Bleaching, il nome che in America hanno ideato per definire la metodica
di sbiancamento professionale che fa uso di queste speciali lampade, il sistema
ideale per riportare i denti ad un colore esteticamente più
attraente.
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Beyond è un'efficace lampada da studio, dall'eccellente
design, che accelera le proprietà sbiancanti dei composti a base di perossido
d'idrogeno, facendo uso dell'innovativa luce blu con una lunghezza d'onda tra i
480 e i 520 nanometri. Uno speciale processo ottico eroga la luce acceleratrice
di sbiancamento, filtrando ed eliminando completamente attraverso 12.000 fibre e
30 strati di rivestimento ottico i raggi di luce infrarossa ed ultravioletta che
potrebbero risultare pericolosi. Agendo su un fluido sbiancante applicato sulla
faccia anteriore dei denti del paziente, composto di perossido d'idrogeno e
particelle di biossido di silicio con un diametro di 20 nanometri, ossida
velocemente i pigmenti di 16 o più denti, restituendoli allo splendore del
bianco.



Un timer digitale mostra le diverse fasi del procedimento
e ferma automaticamente la macchina quando il trattamento è terminato. Il
sistema di controllo del raffreddamento stabilizza la temperatura
dell'apparecchio a valori ottimali. Un chip di memoria registra il tempo totale
di utilizzo dell'apparecchio.

Beyond opera ad una temperatura più bassa
rispetto ad apparecchi simili. Utilizza le più recenti tecniche ottiche per
evitare di riscaldare, durante il trattamento, la polpa interna ai denti,
riducendo la loro sensibilità.

Con Beyond il processo completo di
sbiancamento dura solamente 30 minuti. Il trattamento viene eseguito in una sola
seduta ed è stato riconosciuto come il metodo di sbiancamento dei denti più
sicuro ed efficace attualmente disponibile.

Beyond ha un ottimo design,
che gli consente di occupare poco spazio. E' facile da maneggiare e resistente
all'acqua. Utilizza un basso voltaggio elettrico (24 volts), in modo da
garantire la sicurezza.

Il kit completo di sbiancamento, include un
componente sbiancante formulato appositamente, che riduce la sensibilità dei
denti lasciando i denti bianchi e brillanti.

lunedì 10 gennaio 2011

MALATTIA FOCALE

Qualsiasi tipo di malattia può essere l'effetto di un focus nascosto e soltanto
la sua scoperta potrà consentire un rapido, significativo e duraturo
miglioramento o addirittura la guarigione del paziente.
La moderna odontoiatria, negli ultimi 20 anni, ha mostrato una straordinaria vitalità
scientifica per quanto concerne sia le tecniche che le impostazioni
diagnostiche, prognostiche e terapeutiche; le profonde innovazioni che ne sono
derivate hanno reso tale specialità una tra le più importanti e sofisticate
della scienza medica. Lo studio del cavo orale è divenuto ormai complesso e
minuzioso, grazie all’approccio olistico, che schiude orizzonti nuovi e
conferisce all’odontoiatria moderna notevoli potenzialità d’intervento, prima
assolutamente inimmaginabili. E’ ormai incontestata l’idea che l’apparato
stomatognatico influenza fortemente ed è a sua volta influenzato da tutti gli
altri sistemi che compongono l’organismo umano. E’ evidente quindi che
l’odontoiatra può assurgere a risolutore di patologie ritenute ,fino ad anni
recenti, non di pertinenza odontoiatrica, oppure può individuare cause derivanti
da altri apparati. Sempre di più lo specialista in odontoiatria oltre che
trattare le malattie che riguardano strettamente l’apparato stomatognatico, si
inserisce, a pieno merito, fornendo importanti contributi, quale consulente
anche per quelle patologie più complesse che interessano l’organismo intero,
soprattutto se sono malattie croniche, recidivanti, con eziopatogenesi
sconosciuta, insensibili e persistenti nonostante cure mediche considerate
appropriate. La malattia focale o focus consiste in un processo patologico del
tessuto connettivo, è molto frequente, le manifestazioni sono di dimensioni a
volte microscopiche, è quasi sempre asintomatico. Istologicamente è
rappresentato da un infiltrato polimorfonucleare in fase acuta e plasmacellulare
in fase cronica. Un noto studioso “ Glaser Turk “ ha dato la seguente
definizione: “ il focus consiste in un’ alterazione patologica locale che
interessa il connettivo lasso e che interferisce con le attività locali e
generali di omeostasi difensiva. Solo dopo che le controregolazioni difensive
sono diventate insufficienti, per noxe endogene ed esogene, si manifesta
l’azione a distanza del focus e solo in quel momento ha inizio la malattia
focale”. Il focus è quindi un processo patologico molto diffuso; potenzialmente
tutte le persone potrebbero esserne portatori e, vista la gravità che ne
potrebbe conseguire, si rende necessaria una loro individuazione, soprattutto
nei ragazzi, in quanto è fondamentale prevenire future malattie in special modo
quelle irreversibili. L’intercettazione, in età evolutiva , di un possibile
focus deve essere affidata ad una procedura sistematica e routinaria, rivolta
quindi a tutti i giovani pazienti da parte dell’ odontoiatra, il quale è
chiamato in causa più di qualsiasi altra figura sanitaria , vista la
localizzazione e la frequenza dei focus nell’apparato stomatognatico.Si
distinguono siti focali cefalici e siti extracefalici. I siti cefalici
rappresentano il 75% dei foci totali e di questi quasi l’ 80% sono di natura
odontogena, pertanto il 65% dei focus totali sono di pertinenza odontoiatrica.
Il dott. Battistoni, molto noto negli ambienti di EAV, afferma: “ qualsiasi tipo
di malattia può essere l’effetto di un focus nascosto e che soltanto la sua
scoperta potrà consentire un rapido, significativo e duraturo miglioramento o
addirittura la guarigione del paziente”. Se consideriamo che in età evolutiva
sono frequentissime le tonsilliti e la compromissione delle adenoidi,
considerati in tal caso dei focus, è indispensabile che noi medici interveniamo
in modo vigile e accurato nella loro ricerca , nei confronti di tutti i bambini
che visitiamo.
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lunedì 3 gennaio 2011

ALLUNGAMENTO DI CORONA CLINICA

Quando ci troviamo dinanzi una frattura della corona di un dente qualunque ne
sia la causa, possiamo intervenire anche la' dove fino a poco tempo fà era
necessaria l'estrazione ma entro certi limiti si noti la
frattura del 35 (secondo premolare inferiore di sinistra) sia dal lato occlusale
Sappiamo che qualsiasi materiale d'otturazione
viene posto al di sotto dell'osso sia pure in minima quantita' ne causerebbe
l'infiammazione.
La tecnica dell'allungamento di corona clinica consiste
quindi nel "consumare" in senso orizzontale l'osso non solo del dente
interessato ma anche di quelli vicini per consentire la ricostruzione della
corona.
Questo eviterà la formazione di un avvallamento,che porterà quasi
sicuramente lla formazione di una tasca dentale infraossea.
E' evidente che,
se il margine di frattura è troppo in basso e supera il millimetro di profondità
considerando che in seguito all'intervento si viene a perdere almeno un'altro
0,5 di osso anche se non nell'immediato, allora potrebbe essere antieconomico ai
fini di uno spreco di osso salvare a tutti i costi la radice del dente e si
opterà per un'impianto con innesto osseo possibilente con l'integrazione di
tecniche d'autoprelievo.

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ATEROSCLEROSI ED INFEZIONI GENGIVALI

L'infezione gengivale cronica meglio nota come "periodontite" rappresenta un
serio pericolo che non minaccia infatti solo la salute dei denti, ma provoca
anche ispessimenti delle pareti dei vasi sanguigni, mettendo a rischio il
benessere dell'apparat

E' la estrema sintesi di uno studio del gruppo di
lavoro presso l'Università di North Carolina (USA) e pubblicato dalla rivista
'Arteriosclerosis, Thrombosis, and Vascular Biology'. Gli esperti hanno studiato
la variazione di spessore delle pareti dell'arteria carotidea in relazione alle
infezioni gengivali in una popolazione di oltre 6.000 persone, con un range di
età compresa tra i 52 e i 75 anni.
La periodontite è stata misurata
esaminando il distacco dei tessuti dai denti. I risultati hanno evidenziano un
chiaro legame tra periodontite e aterosclerosi: il rischio di ispessimento della
parete interna della carotide è il doppio del normale in caso di gengivite grave
mentre è 1.4 volte superiore allamedia nel caso di gengivite
moderata.
"Questa è la prova palese che la gengivite e la periodontite
possono provocare alterazioni che sia pur non evidenti dal punto di vista
clinico, possono essere alla base degli ispessimenti dei vasi sanguigni.

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