lunedì 10 gennaio 2011

MALATTIA FOCALE

Qualsiasi tipo di malattia può essere l'effetto di un focus nascosto e soltanto
la sua scoperta potrà consentire un rapido, significativo e duraturo
miglioramento o addirittura la guarigione del paziente.
La moderna odontoiatria, negli ultimi 20 anni, ha mostrato una straordinaria vitalità
scientifica per quanto concerne sia le tecniche che le impostazioni
diagnostiche, prognostiche e terapeutiche; le profonde innovazioni che ne sono
derivate hanno reso tale specialità una tra le più importanti e sofisticate
della scienza medica. Lo studio del cavo orale è divenuto ormai complesso e
minuzioso, grazie all’approccio olistico, che schiude orizzonti nuovi e
conferisce all’odontoiatria moderna notevoli potenzialità d’intervento, prima
assolutamente inimmaginabili. E’ ormai incontestata l’idea che l’apparato
stomatognatico influenza fortemente ed è a sua volta influenzato da tutti gli
altri sistemi che compongono l’organismo umano. E’ evidente quindi che
l’odontoiatra può assurgere a risolutore di patologie ritenute ,fino ad anni
recenti, non di pertinenza odontoiatrica, oppure può individuare cause derivanti
da altri apparati. Sempre di più lo specialista in odontoiatria oltre che
trattare le malattie che riguardano strettamente l’apparato stomatognatico, si
inserisce, a pieno merito, fornendo importanti contributi, quale consulente
anche per quelle patologie più complesse che interessano l’organismo intero,
soprattutto se sono malattie croniche, recidivanti, con eziopatogenesi
sconosciuta, insensibili e persistenti nonostante cure mediche considerate
appropriate. La malattia focale o focus consiste in un processo patologico del
tessuto connettivo, è molto frequente, le manifestazioni sono di dimensioni a
volte microscopiche, è quasi sempre asintomatico. Istologicamente è
rappresentato da un infiltrato polimorfonucleare in fase acuta e plasmacellulare
in fase cronica. Un noto studioso “ Glaser Turk “ ha dato la seguente
definizione: “ il focus consiste in un’ alterazione patologica locale che
interessa il connettivo lasso e che interferisce con le attività locali e
generali di omeostasi difensiva. Solo dopo che le controregolazioni difensive
sono diventate insufficienti, per noxe endogene ed esogene, si manifesta
l’azione a distanza del focus e solo in quel momento ha inizio la malattia
focale”. Il focus è quindi un processo patologico molto diffuso; potenzialmente
tutte le persone potrebbero esserne portatori e, vista la gravità che ne
potrebbe conseguire, si rende necessaria una loro individuazione, soprattutto
nei ragazzi, in quanto è fondamentale prevenire future malattie in special modo
quelle irreversibili. L’intercettazione, in età evolutiva , di un possibile
focus deve essere affidata ad una procedura sistematica e routinaria, rivolta
quindi a tutti i giovani pazienti da parte dell’ odontoiatra, il quale è
chiamato in causa più di qualsiasi altra figura sanitaria , vista la
localizzazione e la frequenza dei focus nell’apparato stomatognatico.Si
distinguono siti focali cefalici e siti extracefalici. I siti cefalici
rappresentano il 75% dei foci totali e di questi quasi l’ 80% sono di natura
odontogena, pertanto il 65% dei focus totali sono di pertinenza odontoiatrica.
Il dott. Battistoni, molto noto negli ambienti di EAV, afferma: “ qualsiasi tipo
di malattia può essere l’effetto di un focus nascosto e che soltanto la sua
scoperta potrà consentire un rapido, significativo e duraturo miglioramento o
addirittura la guarigione del paziente”. Se consideriamo che in età evolutiva
sono frequentissime le tonsilliti e la compromissione delle adenoidi,
considerati in tal caso dei focus, è indispensabile che noi medici interveniamo
in modo vigile e accurato nella loro ricerca , nei confronti di tutti i bambini
che visitiamo.
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