venerdì 9 settembre 2011

IMPLANTOLOGIA

E' quella disciplina odontoiatrica che consente il recupero dell'occlusione e dei denti mancanti attraverso l'utilizzo di radici artificiali in titanio dette :impianti endossei.
Il titanio è il materiale più biocompatibile attualmente in uso.
E' una tecnica sicura, anche se bisogna esser prudenti nel rispettare alcuni limiti anatomici che ne possono pregiudicare il buon esito.
La percentuale di successo è superiore al 90%.
Nel caso poco probabile di insuccesso, vi è solo la non ossificazione dell'ipianto e non un rigetto (come spesso viene interpretato nell'immaginario comune), in quanto il rigetto,è una manifestazione spesso molto imponente che coinvolge l'intero organismo, mentre in implantologia, la non ossificazione ha un carattere locale, il più delle volte senza alcuna conseguenza.
(per approfondimenti vedi articolo sul grande rialzo del seno mascellare)
www.serviceromania.it

venerdì 27 maggio 2011

PARAFUNZIONI E PROBLEMI GNATOLOGICI

Una delle concause universalmente accettate, che scatenano problemi gnatologici, sono le parafunzioni. Ovvero atteggiamenti viziati ripetuti e perpetuati nel tempo che portano ad un sovraccarico dentale, muscolare ed articolare.
Esempi classici sono il morsicarsi le labbra, tenere in bocca un bastoncino o la penna, stare appoggiati sul mento. mangiarsi le unghie, succhiarsi il dito, muovere nervosamente le guance stringere ritmicamente i denti.

Ma ci sono parafunzioni più subdole, che si svolgono senza che ce ne accorgiamo, come digrignare i denti di notte, sempre nel sonno serrarli fortemente, tenerli appoggiati fra loro costantemente anche di giorno, deglutire in modo anomalo ecc.

_
Parafunzione: mordicchiarsi le labbra

Parafunzione: tic facciali o abitudine a fare smorfie ricorrenti
Parafunzione: stare molto spesso appoggiati sul mento Parafunzione: anche suonare uno strumento musicale, in soggetti più predisposti, può causare danni

Questi atteggiamenti portano, da un lato al potenziamento da allenamento dei muscoli coinvolti, dall'altro ad un sovraccarico dentale ed articolare che prima o poi riuscirà a scardinare il sistema.
Esistono moltissimi tipi di parafunzioni e solo una attenta analisi del paziente può evidenziarne l'importanza.

Autotest sulle parafunzioni si no
1. Vi mordicchiate le labbra di abitudine?
2. Vi mangiate le unghie in modo ossessivo?
3. Avete dei tic facciali?
4. Serrate ritmicamente i denti durante la giornata, senza volontarietà?
5. Suonate uno strumento a fiato o il violino o cantate a livello professionale?
6. Dormite di pancia?
7. State abitualmente con i denti appoggiati fra loro?
8. Fate abitualmente qualche gioco con labbra o lingua?
9. Digrignate i denti di notte (con rumore)
10. State spesso appoggiati sul mento?

Se avete totalizzato più di 4 SI' è importante cercare di ridurre l'intensità e la frequenza delle parafunzioni. Esiste un pericolo di sovraccarico articolare e muscolare.


www.serviceromania.it

martedì 17 maggio 2011

Stomatiti ed afte

Circa 1 persona su 5 sviluppa regolarmente una fastidiosa afta in bocca, responsabile di dolore mentre si mangia, si beve o ci si lava i denti. Ma proprio perché relativamente comuni, non significa che queste piccole piaghe aperte all’interno della bocca debbano essere ignorate.

Le afte, conosciute anche come stomatiti, sono piccole piaghe che possono manifestarsi all’interno della bocca, delle guance, delle labbra, della gola, o, talvolta, sulla lingua. Non sono da confondere con le vesciche da febbre,  che sono piaghe provocate dal virus del herpes simplex e si trovano al di fuori della bocca intorno alle labbra, sulle guance o sul mento, o all’interno delle narici. Mentre le vesciche da febbre sono contagiose, le ulcere orali non possono essere trasmesse, quindi ad esempio un bacio  non è veicolo di trasmissione.

E’ curioso notare che i fumatori soffrono di afte con minore frequenza (studio fumo-afte), forse perchè il fumo rende inadatta la mucosa orale all’instaurarsi di infezioni (per un processo di cheratinizzazione) oppure per una qualche azione protettiva svolta dalla nicotina. E’ piuttosto ricorrente infatti che chi smette di fumare soffra per qualche mese di afte, che scompaiono immediatamente in caso di ripresa del vizio.

Cause

Nonostante non si conosca esattamente cosa provochi le ulcere orali, molti sono i fattori di rischio tra cui la dieta: le persone che hanno una carenza nutrizionale di acido folico, vitamina B12 e ferro, sembrano essere più soggette allo sviluppo di afte, a maggior ragione se intolleranti. Le afte possono inoltre indicare un problema al sistema immunitario.

Lesioni della bocca dovute ad un morso sul labbro interno, oppure ad un lavaggio dei denti eccessivamente vigoroso vanno a danneggiare la delicata parete interna della bocca e pare siano un’ulteriore causa delle ulcere orali. Anche lo stress emotivo sembra essere un fattore.

Uno studio effettuato su studenti universitari ha dimostrato una maggior incidenza di afte durante periodi di stress, come ad esempio all’avvicinarsi di un esame, piuttosto che in periodo meno stressando la pausa estiva.

Anche se chiunque può manifestarle, i giovani e gli adolescenti ventenni sembrano avere più spesso problemi di stomatiti, e le donne hanno il doppio delle probabilità di svilupparle rispetto agli uomini. Alcune di esse manifestano ulcere orali all’inizio del loro periodo mestruale.

Sintomi

Le afte appaiono di norma come rosse piaghe dolorose che possono essere estese complessivamente fino a 2,5 centimetri, anche se la maggior parte di esse sono molto più piccole. Talvolta l’area della mucosa inizia a formicolare o si infiamma prima che compaia l’afta vera e propria, l’ulcerazione appare in circa 24 ore.

Le ulcere aperte  possono avere un rivestimento bianco o giallo, oltre ad un “alone” che le circonda. Nella maggior parte dei casi, le ulcere orali si presentano da sole, ma non è raro riscontrarne anche in piccoli gruppi.

Saltuariamente le stomatiti possono essere accompagnate da sintomi quali febbre, gonfiore dei linfonodi e un po’ di sonnolenza o sintomi dell’influenza.

Trasmissione

Sebbene le afte non siano contagiose, la tendenza allo sviluppo potrebbe essere riscontrata all’interno di un nucleo familiare, se sei soggetto ad ulcere orali, tuo figlio avrà il 90% di probabilità di contrarle regolarmente.

www.serviceromania.it

sabato 7 maggio 2011

CARIE ADDIO

DENTI LISCI COME UN CHIP. ED I BATTERI SCIVOLANO VIA

Anche i batteri per quanto piccoli e leggeri che siano, hanno bisogno di qualche appiglio, per aderire alla superficie dello smalto.
Così gli esperti in materiali avanzati IGOR SOKOLOV e RAVI GAIKWAD,della CLARKSON UNIVERSITY (POSTDAM NEW YORK)hanno pensato un nuovo metodo anticarie, molto originale.
In una ricerca sul Journal of Dental Research hanni dimostrato che usando una tecnica impiegata finora per la pulitura finale dei chip elettronici, è possibile lisciare così tanto la superfcie dei denti (senza intaccare lo smalto)chei batteri responsabili della carie, semplicemente " scivolano" via senza riuscire ad attaccarsi.
La tecnica impiega particelle di silice che riducono le irregolarita' fino ad un massimo di pochi miliardesimi di metro.
In questo modo i batteri non possono in nessun modo arrivare ad erodere lo smalto, provocando la carie.





www.serviceromania.it

giovedì 21 aprile 2011

INTARSI IN COMPOSITO




Nei casi di ricostruzioni molto estese per effetto della contrazione dei compositi nelle comuni terapie, si possono creare delle infiltrazioni marginali allora si preferisce utilizzare il composito ma come monoblocco ad intarsio in modo da ridurre al sol


La presenza di margini infiltrati dei restauri in amalgama a carico di #15, #16, #17 che rispondevano positivamente ai test di vitalità.
Applicazione della diga e con la rimozione dei restauri incongrui evidenziando lesioni cariose secondarie nelle aree sottostanti.
Prova del manufatto sul dente per valutarne la stabilità l'adattamento marginale ed i contatti prossimali poiché in tale fase l'intarsio deve poter essere inserito e disinserito senza frizioni.
Nella successiva fase di cementazione le preparazioni venivano pulite e deterse con getto di bicarbonato o spazzolino e polish.
La mordenzatura delle superfici della preparazione è avvenuta con l'applicazione di HPO4 al 37% per 30 sec sullo smalto e 15 sec sulla dentina successivamente trattati con primer e adesivo poi polimerizzati (20 sec) con lampada alogena ad alto potenziale.
BISApplicazione matrici sezionali trasparenti
Per protezione dente adiacente, controllo dei margini e contenimento fase di cementazione
Mordenzatura 15 sec dentina- 30 sec smalto-Lavaggio cavità 30 sec-
Asciugare cavità ma dentina umida--Primer 30 sec poi asciugare-Adesivo 40 sec polimerizzazione-Sabbiare superficie intarsio
Mordenzare superficie intarsio-Adesivo superfice intarsio no polimerizzazione
Composito in cavità-Inserimento intarsio in cavità-Rimozione degli eccessi

La procedura step by step prevede la cementazione di un singolo intarsio alla volta (cementazione sequenziale) con cemento composito microibrido fotoindurente polimerizzando circa un minuto per ogni lato e la sua iniziale rifinitura al fine di ottenere una perfetta continuità tra il manufatto e la parete cavitaria correggendo eventuali difetti di superficie attraverso l'utilizzo di dischetti, gommini, strip abrasive e spazzolini dedicati a questo scopo.
Il risultato dopo rifinitura con frese dischetti e strisce abrasive e la lucidatura con gommini, paste abrasive e spazzolini e brillantatura con resine a bassa viscosità utile per colmare i difetti marginali e ridurre l'usura del materiale grazie alla penetrazione della resina nelle microporosità.

Www.serviceromania.it

L'intarsio diretto e i suoi vantaggi

L'intarsio diretto è una nuova tecnica che permette di recuperare un elemento dentale
fortemente compromesso in tempi rapidi e con una spesa contenuta.
Un dente che ha subìto una grossa perdita di tessuto, vitale o devitalizzato,
può essere ricostruito direttamente alla poltrona in un’unica seduta,
senza ricorrere all’intervento del laboratorio. Non occorrono molti appuntamenti,
poiché non servono impronte, né “provvisori”, né sono necessarie prove
come per la costruzione delle corone, basterà solo una seduta.
L'intarsio diretto infatti, si esegue in resina composita preparando
il dente e conservando la massima parte del tessuto sano residuo.

Spesso invece, sono il classico corredo sintomatologico delle disfunzioni
cranio-cervico-mandibolari.
Cardine del sistema è l’articolazione temporomandibolare (ATM).
Questa articolazione è localizzata al davanti dell’orecchio
(infatti infilando un dito nel padiglione auricolare e aprendo e
chiudendo la bocca ne si apprezza il movimento).
E’ quindi inquadrando ogni caso clinico in maniera globale
e dando alla mandibola il ruolo importante nella gestione dei difetti della postura,
che si determina un approccio diverso per
la soluzione terapeutica di un gran numero di casi clinici.

lunedì 18 aprile 2011

UTILIZZO DI UN PARTICOLARE OLIO ESSENZIALE Mek

L'olio essenziale di Manuka e Kanuka ha delle importanti caratteristiche che ben si prestano sia all'uso domiciliare che professionale

II fresco aroma dei rametti di Manuka e Kanuka, denotano la presenza di composti C10 e C15, che sono anche chiamati terpeni. La definizione "terpene" è attualmente riservata per abitudine ai composti C10, mentre i composti C15, sono conosciuti come sesquisterpeni e i C20 come diterpeni. I derivati dei terpeni sono chiamati terpenoidi.

La separazione di queste sostanze dalle varie parti delle piante, ed in alcuni casi perfino dal legno, dona un prodotto che è conosciuto come "olio essenziale". Praticamente si può ottenere olio essenziale (OE) da tutte le piante conosciute.

II motivo per cui queste sostanze sono di grande interesse è perché possono essere considerate dei derivati dell'isoprene. La matrice carbonica di queste sostanze non solo è divisibile in una unità di isoprene ma, gli idrocarburi dei terpeni, sono gli esatti multipli di C5 e di H8. Un tipico esempio è rappresentato sia dal mìrcene (C10 H16), che dall'olio di Manuka e Kanuka. Naturalmente, è più facile che la matrice carbonica sia divisibile in due unità di isoprene.

APPLICAZIONI: Una certa quantità di idrocarburi terpenici sono visibili nella Tabella N°1.

I terpeni ed i Sesquisterpeni, sono membri di una estesissima classe di sostanze a matrice carbonica costituite da unità di isoprene. Questi composti sono molto ricorrenti e comuni sia nelle cellule dei tessuti delle piante sia in quelle degli animali.

E' consueto denominare tutti i membri di questa classe come composti isoprenici. La cosidetta "linea isoprenica", ci fa intuire che la sintesi nei sistemi vitali è compiuta da alcuni comuni precursori con cinque atomi di carbonio; quindi, possiamo affermare che, i composti isoprenici sono correlati con la vita e la biogenetica.

Tuttavia, l'isoprene non esiste in natura allo stato isolato e, comunque, sembra avere un ruolo non secondario in biosintesi.

Attualmente, il mediatore a cinque atomi di carbonio sembra essere l’isopentene-pirofosfato, il quale gioca un importante ruolo nella sintesi degli isoprenoidi.

Esso è derivato dall'acido mevalonico. Ciò chiarisce le ragioni per cui gli OE di MANUKA & KANUKA possono essere metabolizzati ed utilizzati dal corpo umano inoltre, essi non sono accumulati. Non si sono dimostrati tossici nell'uso ed alle dosi consigliate, possono essere applicati sia esternamente, su pelle e mucose, sia per inalazione.