mercoledì 30 marzo 2011

AUMENTANO LE ALLERGIE IN MEDICINA ED ODONTOIATRIA

In Odontoiatria come in Medicina, si sta osservando un incremento delle condizioni allergiche. Nel nostro campo ci sono allergie alle resine, agli anestetici nonchè ai metalli. Per tutti questi prodotti è possibile eseguire direttamente dal dentista (Odontostomatologo e meglio) un pathc test del prodotto. 
Se si forma un alone rosso o un ponfo (edema) con la sostanza a contatto, c'è positività del test altrimenti si può dire che il paziente è immune da reattività al materiale testato. 
Un altra tecnica non invasiva per testare le allergie dei metalli è quella della biorisonanza attraverso VEGA TEST 
Ed ancora molto efficace se adoperata da terapeuti non improvvisati è la KINESIOLOGIA in ambito di odontoiatria naturale .
Maestro indiscusso di tale disciplina purtroppo scomparso è il Dott. Gian Maria Esposito che ha fondato l'AIKA l'accademia italiana kinesiologia applicata i cui membri esercitano questa disciplina con ottimi risultati nonostante l'opposizione ingiustificata della medicina ufficiale .



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venerdì 25 marzo 2011

OMOTOSSICOLOGIA IN ODONTOIATRIA

Il principio su cui ruota la terapia omotossicologica è che:" LA MALATTIA E' L'ESPRESSIONE DELLA LOTTA CHE IL NOSTRO ORGANISMO ATTUA IN CONTINUAZIONE PER MANTENERE LA PROPRIA OMEOSTASI".
L'organismo è inteso come un "SISTEMA DI FLUSSO CHE MANTIENE IL PROPRIO EQUILIBRIO DINAMICO PER MEZZO DI REAZIONI CHIMICHE ENZIMATICHE".
Lo stato di salute è regolato da un complesso meccanismo di scambio tra nutrimento interno ("noi siamo ciò che mangiamo") ed i prodotti di degradazione, rifiuto nonchè tossine che eliminiamo (scambio con l'ambiente esterno).
In questa ottica la malattia può dipendere da ciò che assumiamo ed ancor più dalla capacità dei sistemi di detossificazione e di drenaggio propri del nostro organismo.
L'approccio al malato è lo stesso sia in omotossicologia, che in omeopatia:il paziente viene studiato olisticamente nella sua globalità, entrambe cercano di stimolare una reazione del paziente nei confronti della malattia, ma mentre in omeopatia, sono importanti tutti i segni nella identificazione del "SIMILLIMUM" (la qual cosa richiede una conoscenza della materia medica di Hanemann ed un'esperienza che solo pochissimi terapeuti quali la dottoressa ROSA FEMIA hanno, in quanto l'omeopatia unicistica mira ad individuare il rimedio d'eccellenza) l'omotossicologia ricalca una diagnosi medica allopatica, semplificando la necessità di differenziare al massimo la terapia stessa; ciò non è riduttivo, perchè per essere dei buoni omotossicologi bisogna essere prima dei buoni omeopati ed ancor prima dei buoni medici quale il dottor GIOVANNI FILOMIA.
(Mi son permesso di fare due nomi di maestri che mi hanno insegnato molto e possono essere utili a chi desidera avvicinarsi alle due metodiche sia come paziente che come medico).
In odontoiatria le terapie locali restano le medesime : una cavità cariosa dovrà essere ricostruita con i materiali a disposizione preferendo quelli più compatibili e naturali , ma cambia la terapia medica di supporto. che sarà spesso rivolta all'organismo in toto e non solo alla ristretta sfera dentale.
Da questa considerazione scaturisce che, l'odontoiatra potrà far uso nelle sue terapie di queste tecniche innovative, ma, farebbe cosa utile l'affiancamento di un bravo omeopata o omotossicologo, per continuare e completare la terapia del paziente nel suo insieme.
I farmaci omotossicologici in uso nella mia pratica quotidiana sono spesso dei composti, in quanto rispondono meglio nella fase acuta che è quella che quotidianamente un'odontoiatra tratta : arnica compositum, echinacea compositum, parodontium compositum e molti altri composti ancora, di cui alcuni ritratti nelle foto e non ultimi ma sempre associati come drenanti, rimedi, quali il lymphomyosot, galium, pulstilla ecc.
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martedì 22 marzo 2011

La pedodonzia

La pedodonzia, ovvero l’odontoiatria  pediatrica, non è molto conosciuta anche a causa di alcune convinzioni che hanno i genitori che spesso non corrispondono al vero.
Si ritiene, infatti, che i problemi che possono insorgere ai denti così detti da latte dei propri figli siano, in fondo, dei falsi problemi perché, alla fine, quei denti cadranno e saranno sostituiti da quelli “veri”, quelli si bisognosi di cure e attenzioni. Ma il più delle volte questo è un grave errore.
Già prima dei cinque anni, infatti, una percentuale significativa di bambini, ben il 75%, è affetta da carie e queste possono avere anche delle serie conseguenze sulla futura dentizione definitiva, quella dei denti “veri”, tanto per intenderci.
La carie, nei bambini, è molto più frequente proprio a causa del fatto che la strato di smalto protettivo è più sottile, rispetto a quello dei denti definitivi, e quindi è più facile che la placca, la prima responsabile di tanti problemi dentali sia per gli adulti che per i bambini, si faccia strada più facilmente intaccando lo smalto e prosegua  poi  attraverso i cunicoli dentali fino alla polpa. E qui possono insorgere i problemi, che non saranno solo del presente, ma possono determinare anche la salute dentale futura.
Diventa quindi di estrema importanza una visita precoce, anche a partire dai sei mesi di vita del bambino, dallo specialista, il pedodonzista, che potrà quindi valutare, sin dalla tenera età, il normale procedere della dentizione. Infatti, già intorno ai sei mesi questa comincia a farsi sentire con la salivazione eccessiva, i pianti senza nessuna ragione apparente, e così via.
Pensare che i denti  da latte non richiedano quelle attenzioni che in genere verranno poi rivolte a quelli definitivi, è errato, in quanto una cattiva igiene orale potrebbe portare a quelle carie, più frequenti nei bambini per le ragioni che abbiamo detto prima, che saranno poi dannose anche per il futuro.
Infatti, in presenza di una carie, la masticazione potrebbe non  essere completa e questo pregiudicherebbe la normale assimilazione di tutte le sostanze necessarie alla crescita, proprio nel periodo più importante dello sviluppo.
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venerdì 11 marzo 2011

ALITOSI

Nella popolazione mondiale è un disturbo frequente, dalle forme più eclatanti e persistenti a quelle più leggere e transitorie si stima che oltre il 50% della popolazione mondiale ne sia affetta
Può avere origini diverse, a volte è causata da malattie sistemiche (ernia iatale, cirrosi epatica, diabete mellito) ma più spesso è espressione di problemi del cavo orale: dalla tendenza a formare una spessa patina bianca sulla lingua, alle parodontopatie infiammatorie con tasche gengivali in cui si annidano i germi capaci di produrre i gas responsabili.
Le attuali norme sociali mettono in risalto l'importanza dell'immagine personale ai fini delle relazioni interpersonali. In questo contesto il soggetto affetto da alitosi può essere portatore non solo di particolari condizioni di salute orale o generale ma anche, frequentemente, di seri problemi relazionali, che lo possono condurre, nei casi estremi, all'isolamento sociale. Nella consapevolezza di ciò la gente pone una maggiore attenzione a questo disturbo, chi ne è affetto cerca la maniera per eliminarlo.
Oggi esistono professionisti esperti nella diagnosi e nella terapia dell'alitosi, con a disposizione apparecchi diagnostici come l'halimeter (vedi) in grado di rilevare i gas maleodoranti presenti nell'aria espirata e determinarne la quantità. Una misurazione utile per isolare le forme di pseudoalitosi o alitofobia, anch'esse frequenti, e per monitorare i cambiamenti della qualità dell'alito in corso di terapia.
Stabilita in maniera oggettiva la presenza di alitosi c'è la possibilità di individuarne le cause principali e di instaurare la terapia idonea per debellarla.
In queste pagine parleremo di questo fastidioso disturbo, che influenza i rapporti interpersonali. Cercheremo di sfatare le credenze che lo circondano, quali quelle che lo riconducono a problemi di provenienza dallo stomaco o dall'apparato respiratorio, o alla trascuratezza della personale igiene orale, e faremo le giuste distinzioni tra le cause più frequenti e quelle più rare, tra le forme persistenti e quelle transitorie.
Un'informazione ci teniamo passi subito chiara: nella quasi totalità dei casi l'alitosi può essere eliminata o comunque controllata in maniera tale che non interferisca nella vita di relazione.
Vi auguriamo buona lettura.
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