giovedì 21 aprile 2011

INTARSI IN COMPOSITO




Nei casi di ricostruzioni molto estese per effetto della contrazione dei compositi nelle comuni terapie, si possono creare delle infiltrazioni marginali allora si preferisce utilizzare il composito ma come monoblocco ad intarsio in modo da ridurre al sol


La presenza di margini infiltrati dei restauri in amalgama a carico di #15, #16, #17 che rispondevano positivamente ai test di vitalità.
Applicazione della diga e con la rimozione dei restauri incongrui evidenziando lesioni cariose secondarie nelle aree sottostanti.
Prova del manufatto sul dente per valutarne la stabilità l'adattamento marginale ed i contatti prossimali poiché in tale fase l'intarsio deve poter essere inserito e disinserito senza frizioni.
Nella successiva fase di cementazione le preparazioni venivano pulite e deterse con getto di bicarbonato o spazzolino e polish.
La mordenzatura delle superfici della preparazione è avvenuta con l'applicazione di HPO4 al 37% per 30 sec sullo smalto e 15 sec sulla dentina successivamente trattati con primer e adesivo poi polimerizzati (20 sec) con lampada alogena ad alto potenziale.
BISApplicazione matrici sezionali trasparenti
Per protezione dente adiacente, controllo dei margini e contenimento fase di cementazione
Mordenzatura 15 sec dentina- 30 sec smalto-Lavaggio cavità 30 sec-
Asciugare cavità ma dentina umida--Primer 30 sec poi asciugare-Adesivo 40 sec polimerizzazione-Sabbiare superficie intarsio
Mordenzare superficie intarsio-Adesivo superfice intarsio no polimerizzazione
Composito in cavità-Inserimento intarsio in cavità-Rimozione degli eccessi

La procedura step by step prevede la cementazione di un singolo intarsio alla volta (cementazione sequenziale) con cemento composito microibrido fotoindurente polimerizzando circa un minuto per ogni lato e la sua iniziale rifinitura al fine di ottenere una perfetta continuità tra il manufatto e la parete cavitaria correggendo eventuali difetti di superficie attraverso l'utilizzo di dischetti, gommini, strip abrasive e spazzolini dedicati a questo scopo.
Il risultato dopo rifinitura con frese dischetti e strisce abrasive e la lucidatura con gommini, paste abrasive e spazzolini e brillantatura con resine a bassa viscosità utile per colmare i difetti marginali e ridurre l'usura del materiale grazie alla penetrazione della resina nelle microporosità.

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L'intarsio diretto e i suoi vantaggi

L'intarsio diretto è una nuova tecnica che permette di recuperare un elemento dentale
fortemente compromesso in tempi rapidi e con una spesa contenuta.
Un dente che ha subìto una grossa perdita di tessuto, vitale o devitalizzato,
può essere ricostruito direttamente alla poltrona in un’unica seduta,
senza ricorrere all’intervento del laboratorio. Non occorrono molti appuntamenti,
poiché non servono impronte, né “provvisori”, né sono necessarie prove
come per la costruzione delle corone, basterà solo una seduta.
L'intarsio diretto infatti, si esegue in resina composita preparando
il dente e conservando la massima parte del tessuto sano residuo.

Spesso invece, sono il classico corredo sintomatologico delle disfunzioni
cranio-cervico-mandibolari.
Cardine del sistema è l’articolazione temporomandibolare (ATM).
Questa articolazione è localizzata al davanti dell’orecchio
(infatti infilando un dito nel padiglione auricolare e aprendo e
chiudendo la bocca ne si apprezza il movimento).
E’ quindi inquadrando ogni caso clinico in maniera globale
e dando alla mandibola il ruolo importante nella gestione dei difetti della postura,
che si determina un approccio diverso per
la soluzione terapeutica di un gran numero di casi clinici.

lunedì 18 aprile 2011

UTILIZZO DI UN PARTICOLARE OLIO ESSENZIALE Mek

L'olio essenziale di Manuka e Kanuka ha delle importanti caratteristiche che ben si prestano sia all'uso domiciliare che professionale

II fresco aroma dei rametti di Manuka e Kanuka, denotano la presenza di composti C10 e C15, che sono anche chiamati terpeni. La definizione "terpene" è attualmente riservata per abitudine ai composti C10, mentre i composti C15, sono conosciuti come sesquisterpeni e i C20 come diterpeni. I derivati dei terpeni sono chiamati terpenoidi.

La separazione di queste sostanze dalle varie parti delle piante, ed in alcuni casi perfino dal legno, dona un prodotto che è conosciuto come "olio essenziale". Praticamente si può ottenere olio essenziale (OE) da tutte le piante conosciute.

II motivo per cui queste sostanze sono di grande interesse è perché possono essere considerate dei derivati dell'isoprene. La matrice carbonica di queste sostanze non solo è divisibile in una unità di isoprene ma, gli idrocarburi dei terpeni, sono gli esatti multipli di C5 e di H8. Un tipico esempio è rappresentato sia dal mìrcene (C10 H16), che dall'olio di Manuka e Kanuka. Naturalmente, è più facile che la matrice carbonica sia divisibile in due unità di isoprene.

APPLICAZIONI: Una certa quantità di idrocarburi terpenici sono visibili nella Tabella N°1.

I terpeni ed i Sesquisterpeni, sono membri di una estesissima classe di sostanze a matrice carbonica costituite da unità di isoprene. Questi composti sono molto ricorrenti e comuni sia nelle cellule dei tessuti delle piante sia in quelle degli animali.

E' consueto denominare tutti i membri di questa classe come composti isoprenici. La cosidetta "linea isoprenica", ci fa intuire che la sintesi nei sistemi vitali è compiuta da alcuni comuni precursori con cinque atomi di carbonio; quindi, possiamo affermare che, i composti isoprenici sono correlati con la vita e la biogenetica.

Tuttavia, l'isoprene non esiste in natura allo stato isolato e, comunque, sembra avere un ruolo non secondario in biosintesi.

Attualmente, il mediatore a cinque atomi di carbonio sembra essere l’isopentene-pirofosfato, il quale gioca un importante ruolo nella sintesi degli isoprenoidi.

Esso è derivato dall'acido mevalonico. Ciò chiarisce le ragioni per cui gli OE di MANUKA & KANUKA possono essere metabolizzati ed utilizzati dal corpo umano inoltre, essi non sono accumulati. Non si sono dimostrati tossici nell'uso ed alle dosi consigliate, possono essere applicati sia esternamente, su pelle e mucose, sia per inalazione.