venerdì 27 maggio 2011

PARAFUNZIONI E PROBLEMI GNATOLOGICI

Una delle concause universalmente accettate, che scatenano problemi gnatologici, sono le parafunzioni. Ovvero atteggiamenti viziati ripetuti e perpetuati nel tempo che portano ad un sovraccarico dentale, muscolare ed articolare.
Esempi classici sono il morsicarsi le labbra, tenere in bocca un bastoncino o la penna, stare appoggiati sul mento. mangiarsi le unghie, succhiarsi il dito, muovere nervosamente le guance stringere ritmicamente i denti.

Ma ci sono parafunzioni più subdole, che si svolgono senza che ce ne accorgiamo, come digrignare i denti di notte, sempre nel sonno serrarli fortemente, tenerli appoggiati fra loro costantemente anche di giorno, deglutire in modo anomalo ecc.

_
Parafunzione: mordicchiarsi le labbra

Parafunzione: tic facciali o abitudine a fare smorfie ricorrenti
Parafunzione: stare molto spesso appoggiati sul mento Parafunzione: anche suonare uno strumento musicale, in soggetti più predisposti, può causare danni

Questi atteggiamenti portano, da un lato al potenziamento da allenamento dei muscoli coinvolti, dall'altro ad un sovraccarico dentale ed articolare che prima o poi riuscirà a scardinare il sistema.
Esistono moltissimi tipi di parafunzioni e solo una attenta analisi del paziente può evidenziarne l'importanza.

Autotest sulle parafunzioni si no
1. Vi mordicchiate le labbra di abitudine?
2. Vi mangiate le unghie in modo ossessivo?
3. Avete dei tic facciali?
4. Serrate ritmicamente i denti durante la giornata, senza volontarietà?
5. Suonate uno strumento a fiato o il violino o cantate a livello professionale?
6. Dormite di pancia?
7. State abitualmente con i denti appoggiati fra loro?
8. Fate abitualmente qualche gioco con labbra o lingua?
9. Digrignate i denti di notte (con rumore)
10. State spesso appoggiati sul mento?

Se avete totalizzato più di 4 SI' è importante cercare di ridurre l'intensità e la frequenza delle parafunzioni. Esiste un pericolo di sovraccarico articolare e muscolare.


www.serviceromania.it

martedì 17 maggio 2011

Stomatiti ed afte

Circa 1 persona su 5 sviluppa regolarmente una fastidiosa afta in bocca, responsabile di dolore mentre si mangia, si beve o ci si lava i denti. Ma proprio perché relativamente comuni, non significa che queste piccole piaghe aperte all’interno della bocca debbano essere ignorate.

Le afte, conosciute anche come stomatiti, sono piccole piaghe che possono manifestarsi all’interno della bocca, delle guance, delle labbra, della gola, o, talvolta, sulla lingua. Non sono da confondere con le vesciche da febbre,  che sono piaghe provocate dal virus del herpes simplex e si trovano al di fuori della bocca intorno alle labbra, sulle guance o sul mento, o all’interno delle narici. Mentre le vesciche da febbre sono contagiose, le ulcere orali non possono essere trasmesse, quindi ad esempio un bacio  non è veicolo di trasmissione.

E’ curioso notare che i fumatori soffrono di afte con minore frequenza (studio fumo-afte), forse perchè il fumo rende inadatta la mucosa orale all’instaurarsi di infezioni (per un processo di cheratinizzazione) oppure per una qualche azione protettiva svolta dalla nicotina. E’ piuttosto ricorrente infatti che chi smette di fumare soffra per qualche mese di afte, che scompaiono immediatamente in caso di ripresa del vizio.

Cause

Nonostante non si conosca esattamente cosa provochi le ulcere orali, molti sono i fattori di rischio tra cui la dieta: le persone che hanno una carenza nutrizionale di acido folico, vitamina B12 e ferro, sembrano essere più soggette allo sviluppo di afte, a maggior ragione se intolleranti. Le afte possono inoltre indicare un problema al sistema immunitario.

Lesioni della bocca dovute ad un morso sul labbro interno, oppure ad un lavaggio dei denti eccessivamente vigoroso vanno a danneggiare la delicata parete interna della bocca e pare siano un’ulteriore causa delle ulcere orali. Anche lo stress emotivo sembra essere un fattore.

Uno studio effettuato su studenti universitari ha dimostrato una maggior incidenza di afte durante periodi di stress, come ad esempio all’avvicinarsi di un esame, piuttosto che in periodo meno stressando la pausa estiva.

Anche se chiunque può manifestarle, i giovani e gli adolescenti ventenni sembrano avere più spesso problemi di stomatiti, e le donne hanno il doppio delle probabilità di svilupparle rispetto agli uomini. Alcune di esse manifestano ulcere orali all’inizio del loro periodo mestruale.

Sintomi

Le afte appaiono di norma come rosse piaghe dolorose che possono essere estese complessivamente fino a 2,5 centimetri, anche se la maggior parte di esse sono molto più piccole. Talvolta l’area della mucosa inizia a formicolare o si infiamma prima che compaia l’afta vera e propria, l’ulcerazione appare in circa 24 ore.

Le ulcere aperte  possono avere un rivestimento bianco o giallo, oltre ad un “alone” che le circonda. Nella maggior parte dei casi, le ulcere orali si presentano da sole, ma non è raro riscontrarne anche in piccoli gruppi.

Saltuariamente le stomatiti possono essere accompagnate da sintomi quali febbre, gonfiore dei linfonodi e un po’ di sonnolenza o sintomi dell’influenza.

Trasmissione

Sebbene le afte non siano contagiose, la tendenza allo sviluppo potrebbe essere riscontrata all’interno di un nucleo familiare, se sei soggetto ad ulcere orali, tuo figlio avrà il 90% di probabilità di contrarle regolarmente.

www.serviceromania.it

sabato 7 maggio 2011

CARIE ADDIO

DENTI LISCI COME UN CHIP. ED I BATTERI SCIVOLANO VIA

Anche i batteri per quanto piccoli e leggeri che siano, hanno bisogno di qualche appiglio, per aderire alla superficie dello smalto.
Così gli esperti in materiali avanzati IGOR SOKOLOV e RAVI GAIKWAD,della CLARKSON UNIVERSITY (POSTDAM NEW YORK)hanno pensato un nuovo metodo anticarie, molto originale.
In una ricerca sul Journal of Dental Research hanni dimostrato che usando una tecnica impiegata finora per la pulitura finale dei chip elettronici, è possibile lisciare così tanto la superfcie dei denti (senza intaccare lo smalto)chei batteri responsabili della carie, semplicemente " scivolano" via senza riuscire ad attaccarsi.
La tecnica impiega particelle di silice che riducono le irregolarita' fino ad un massimo di pochi miliardesimi di metro.
In questo modo i batteri non possono in nessun modo arrivare ad erodere lo smalto, provocando la carie.





www.serviceromania.it